STORIA DEL KUNG FU

Tempio Shaolin
Esiste un gran numero di leggende sull'origine delle arti marziali cinesi. Quello che si sa di sicuro è che le prime rappresentazioni artistiche di uomini (probabilmente soldati) in posa marziale, risalgono al periodo preistorico (oltre 4000 anni fa). Le arti marziali cinesi rimasero essenzialmente composte da una serie di danze di guerra e da esercizi fisici di preparazione militare fino al periodo denominato "primavere ed autunni" (770 - 476 a.C.) dove nacquero e si svilupparono le grandi correnti filosofiche cinesi come il Taoismo ed il Confucianesimo. In questo periodo le tecniche marziali iniziarono a fondersi con la filosofia e la religione, fino a diventare un argomento di studio persino nei monasteri.
Nonostante l'origine delle arti marziali sia antico e non definito, è da sottolineare che quando si parla di Kung-fu, si può più semplicemente prendere come punto di riferimento lo stile Shaolin originario, cioè quello fondato da Bodhidarma nel 500 d.C. circa nell'omonimo monastero. Successivamente si sono sviluppati innumerevoli altri stili e altre arti marziali, ma tutte in modo diretto o indiretto sono derivate dallo stile Shaolin-quan fondato da Bodhidharma.
Monaco Shaolin
Secondo la mitologia dello Shaolin Kung-Fu, i monaci Shaolin furono istituiti dall'imperatore cinese dell'epoca per esercitare la funzione di guardia imperiale. La leggenda vuole inoltre che i monaci, per costruire le loro tecniche, si basassero sul comportamento degli animali determinando in questo modo anche gli odierni nomi dei vari stili che si sono diramati dell'originario stile Shaolin: mantide del nord, tigre bianca, hung gar, ecc. Altre leggende raccontano di gesta eroiche come la presunta sconfitta di un intero esercito di mille guerrieri mongoli da parte di quattro monaci Shaolin padroni di un'invincibile tecnica conosciuta col nome di Qi-Gong (tecnica della camicia di ferro o insensibilità al dolore).
Le varie persecuzioni religiose segnarono il declino di molti templi (fra cui il famoso tempio di Shaolin) e la nascita di "scuole" di arti marziali molto simili a sette segrete ed esoteriche. Questo portò ad un frammentarsi delle tecniche e delle conoscenze dando vita a migliaia di stili molto differenti fra loro, senza contare gli innumerevoli stili detti "del contadino" praticati dagli abitanti delle campagne e che si tramandavano di generazione in generazione.
Durante la grande rivoluzione culturale (1966), le guardie rosse, legate alla banda dei quattro, cercarono di distruggere i vari stili di kung-fu. Specialmente quelle più "esoteriche" rischiarono di essere cancellate in quanto viste come un retaggio dell'epoca imperiale, sopravvivendo solo come attività sportiva controllata e coordinata da un organismo centrale. Tuttavia oggi stiamo assistendo, sull'onda della nuova età dell'oro del cinema di Pechino ed il conseguente interesse economico del regime, ad una graduale riscoperta delle tecniche e degli stili più tradizionali.