domenica 9 settembre 2012

SISTEMI MILITARI

Incuriosito dalle discipline militari, ho deciso di acquistare un libro sul krav maga, il sistema di combattimento dei corpi speciali israeliani che sta avendo molto successo negli ultimi 10 anni.
Il libro è scritto da un italiano Giovanni Viscione che scopro tra l'altro vivere nella mia citttà natale, Reggio Emilia, allora è destino...
La decisione di scrivere un post su questo libro, nasce dalla necessità di discutere alcune critiche e stereotipi nei confronti delle discipline tradizionali.
Le critiche possono essere condivisibili ma nel momento in cui nascono per offrire un prodotto migliore (il proprio) rischiano di perdere di obiettività o di sfociare in un superficiale qualunquismo.
Nonostante le varie premesse e la consapevolezza che non si possono fare generalizzazioni, il sig. Viscione, arriva praticamente ad affermare l'inutilità delle discipline tradizionali.
Perchè rinchiuse in una tradizione che ne impedisce l'evoluzione.
L'allenamento attraverso le forme impedisce la ricerca dell'efficacia.
E non possono aver la pretesa di raggiungere in modo completo tutti gli obiettivi promessi: tradizione, benessere, spiritualità, efficacia.

TRADIZIONE
Guerriero Giapponese
Quando sento o leggo di maestri che criticano le arti marziali tradizionali,  fatico a comprendere l'assenza totale di riconoscenza per chi ha dato le basi per ciò che esiste oggi.
Come il figlio che riconosce il padre solo in colui che gli fornisce vitto, alloggio e paghetta...
Da un marzialista mi aspetto discorsi fondati su rispetto e riconoscenza e che non si riconosca solo in una logica di profitto o efficacia.
E' qui che nasce la differenza dei due sistemi, i diversi obiettivi.
Il sistema marziale orientale non ha più gli stessi obiettivi di quando è stato creato, cioè lo scopo militare.
E questo concetto è espresso da secoli negli stili giapponesi con il budo.
Il confucianesimo invece è alla base delle priorità degli stili cinesi.

Budo
L'efficacia non è l'obiettivo primario ma la formazione morale attraverso la via del combattimento (Budo, Dao).
Questo è anche il motivo per cui si deve sempre rispetto ad un più alto in grado, anche se meno capace.
E senza dover scomodare la cultura orientale, mi sembra che anche in occidente le prime forme di educazione partano dal rispetto del prossimo, dei più grandi, del genitore, del proprio titolare ecc. a prescindere dalle loro capacità.
L'arte tradizionale con il suo ampio programma e le sue forme è un ottimo sistema formativo dove il bambino attraverso la disciplina diventa uomo nell'anima prima che nel fisico. Si imparano a gestire prima le sfide della vita che quelle di strada. Solo così si potrà essere utili in una società civile.
I sistemi tradizionali rimangono severamente chiusi fino al compimento della maturità morale e tecnica dell'allievo.
Solo allora il praticante esperto potrà guardarsi intorno, mettere in discussione se stesso e la disciplina.
E questo mi sembra un discorso molto coerente per qualsiasi tipo di percorso.
Se non si è d'accordo ognuno è libero di cambiare strada.
Purtroppo come ammette anche il Sig. Viscione per le scuole di krav maga, i pessimi esempi sorgono ovunque. E in questi casi il dito va puntato più alla persona che al sistema.

FORME
Aikido M° Morihei Ueshiba
Le forme hanno diversi scopi.
Si parte dalle forme propedeutiche  per allenare il corpo, forme che insegnano tecniche base, medie e avanzate. In mezzo a queste vi sono tecniche che a volte funzionano male o per niente; perchè o sono state tramandate male o perchè antiche e utili solo per situazioni differenti da quelli di oggi.
Infine vi sono tecniche aggiunte per dare un valore estetico o continuità alla forma.
Per ciò che riguarda l'ossessione di come tenere addirittura il mignolo in un certo modo, è lo stesso metodo utilizzato in tutte le discipline classiche, nell'insegnamento dei fondamentali: dalla musica alla danza dalla pittura alla scultura.
La forma in tutte le sue espressioni non è una gabbia in cui rimanere imprigionati ma un'utile strumento formativo che disciplina il principiante dandogli i mezzi per crescere. Quando il percorso sarà finito e se sarà stato fatto nel modo corretto, la forma lascierà spazio alla sostanza.
Ne rimarrà imprigionato chi alla sostanza non è arrivato.
Chi vede un praticante tradizionale combattere secondo le forme, imitando animali, in posizioni molto basse, ecc.,sta osservando un principiante.

Marzialità
BENESSERE
Non credo che chi pratica arti marziali possa in alcun modo pensare di lavorare per il benessere.
Chi lo afferma non conosce il vero significato di uno dei 2 termini oppure di entrambi.
Allenarsi per combattere realmente porta ad affrontare rischi che non possono essere definiti salutari.
E questo vale per tutte le discipline marziali.
L'unica cosa che si può imparare veramente è la conoscenza del proprio corpo.
Per ciò che riguarda la preparazione fisica si sta parlando di discipline che fanno tutt'ora scuola in molte palestre moderne di combattimento e non.

SPIRITUALITA'
Guerriero Cinese
Non credo esista una disciplina marziale tradizionale seria che abbia come obiettivo la spiritualità.
Ciò che si eleva nella via del combattimento tradizionale è il proprio senso civico, la maturità personale e i propri valori.

EFFICACIA
L'esperto tradizionale non combatte secondo forme e usa confrontarsi come un praticante moderno; l'intero bagaglio tecnico è composto dalle stesse tecniche degli stili militari.
Ogni scuola ha le sue peculiarità come in tutte le discipline, come è vero che non c'è un combattente uguale all'altro.
Se alcune tecniche sono portate in modo uguale o leggermente diverso non ha importanza, l'importante è che funzionino.
Il fatto di non affrontare tutti gli scenari del combattimento è una verità incontrovertibile. Essere un buon insegnante significa riconoscere e spiegare questa realtà con onestà e umiltà.
Chi fa la scelta tradizionale non dovrebbe farlo per la ricerca dell'invincibilità ma semplicemente perchè trova in questa disciplina e soprattutto in quell'insegnante qualcosa di utile a stesso.


CONCLUSIONI
Le critiche alle discipline tradizionali sono condivisibili e comprensibili ma vanno fatte rientrare in un'analisi più profonda che tenga conto non tanto dei sistemi, quanto delle persone.
Purtroppo sono d'accordo con il sig. Viscione che il mondo tradizionale si esprime in modo sbagliato.
Ma la vera causa sono le persone e non il sistema in astratto.
Per fortuna le cose sono cambiate e stanno cambiando e questo post lo vuole ribadire.

 Kung Fu M° Huo Yuan Jia
Al giorno d'oggi sistemi come il krav maga, il jeet kune do, le scuole di Paul Vunak, Dan Inosanto, Dog Brothers per citare i più famosi, rappresentano la strada ideale per i professionisti militari e della sicurezza per affrontare il combattimento in tutte le sue forme dal lato psicologico a quello armato ed essere efficiente in ogni situazione.

Ma uscendo dalla pura ottica dell'efficacia, la disciplina tradizionale merita rispetto per il diverso obiettivo che si pone.
Formare individui di valore attraverso la via del combattimento.
Questo però non significa il totale svilimento dell'importanza dell'efficacia.
Nelle discipline tradizionali vengono insegnate tutte quelle tecniche presenti oggi nei sistemi militari.

Un buon insegnante tradizionale è in grado con la sua esperienza di creare un rispettabile modulo di autodifesa, di sicurezza o militare come accade ancora tutt'oggi in molte parti del mondo.
Questo non significa che l'arte marziale tradizionale è omnicomprensiva come sostiene il sig. Visicione, perchè come detto prima il suo scopo principale è un altro.
E nemmeno che sia l'unico sistema in grado di raggiungere certi obiettivi.
Di sicuro fare intendere che l'arte marziale tradizionale è ormai un'accozzaglia inutile è una conclusione poco corretta.









1 commento:

  1. Martedì 9 ottobre 2012
    Avendo letto la premessa del libro " crav maga " di sign. Giovanni Biscione mi trovo in netto accordo con quanto sopra esposto da sign. Davide Schiatti .
    Ci terrei personalmente sottolineare che , secondo me , l'insegnamento tradizionale è ricco di efficacia poiché è frutto di innumerevoli secoli di pratica effettiva sul campo di battaglia così come nello street fighting .
    Colgo l'occasione per augurare una buona giornata all'eventuale lettore .

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